giovedì 7 luglio 2011

Kiki e la terra dei colori, 2^ parte

Tutte le mattine Kiki doveva andare a scuola con gli altri ragazzi della città di Cemento.
A Kiki però andare a scuola non era mai piaciuto, non le interessavano le formule, i numeri, i calcoli e la geometria.
A Kiki interessava parlare di sogni e colori.
Aveva provato più di una volta a chiedere ai suoi compagni di scuola se anche loro sognavano, se vedevano i colori quando chiudevano gli occhi, ma i bambini non la ascoltavano, pensavano che le cose che diceva non erano importanti.
Aveva anche provato a chiedere alla sua mamma e al suo papà della sfera luminosa, quella che si vedeva a volte nel cielo, quella che, in giornate particolarmente limpide, magari quando il vento forte soffiava via le nuvole grigie che uscivano dalle fabbriche, si vedeva, alta e calda.
I suoi genitori non rispondevano mai alle sue domande, non era compito loro, nella città di Cemento, nessuno ascoltava mai le domande, perché tutte le risposte erano nei libri e nelle formule matematiche.
Kiki un giorno decise di non andare al scuola, era stufa di leggere numeri, di imparare formule e fare calcoli.
Nessuno ci fece caso, nessuno nella città di Cemento si preoccupa mai di quello che fanno gli altri, tutti pensano alle loro cose, tutti sono troppo impegnati per preoccuparsi per gli altri.

Una volta sola in casa, Kiki si ritrovò con un grande vuoto, se ne stava sdraiata sul letto a pensare, a chiedersi se i colori, le luci e le cose che sentiva fossero reali, si chiedeva se la grande palla luminosa del cielo esisteva davvero.
Decise così di provare a cercare nella grande libreria che c'era a casa sua.
Trovò libri con numeri, formule e calcoli e  una piantina della città, con segnate   le distanze e le altezze.
Trovò libri che dicevano quanto abitanti c'erano nella città di Cemento, e quanti anni avessero, trovò persino libri che parlavano di quante case c'erano, quante fabbriche e quante finestre.
C'erano libri dappertutto nella città di Cemento, tutto era catalogato per numero, grandezza e importanza.

Kiki però non trovò neanche un libro che parlava di colori, della sfera luminosa nel cielo e dei sogni.
Stava per rinunciare, forse avevano tutti ragione e le sue domande, quelle che affollavano la sua testa, non avevano senso.
Kiki era molto triste, finché sul ripiano più alto della libreria, dietro a libri che non venivano mai letti, nascosta sotto pile di fogli pieni di calcoli trovò una scatola.
Era piena di polvere che soffiò via, e, prima di aprirla, si  sedette su una sedia di fronte al tavolo.


Dentro la scatola c'erano degli strani bastoncini che non aveva mai visto, erano lunghi, sembrano penne, ma erano diversi.
Kiki ancora non lo sapeva, ma aveva trovato una scatola piena di pastelli colorati.



domenica 3 luglio 2011

cambio.....

Si era partiti con l'idea di una storia breve.
Le avventure di Kiki si sarebbero dovute esaurire nel giro di 2 o 3 episodi, ma poi mano a mano che pensavamo alla storia, ci siamo ritrovate con nuove idee nuovi spunti e nuove avventure, sta insomma diventando una storia un pochino più lunga e complessa di quello che ci aspettavamo all'inizio.
Per questo (e anche grazie al nostro correttore di bozze ufficiale :) Grazie Deborah) che abbiamo un pochino cambiato la prima parte, per renderla più chiara e leggibile.

Detto questo grazie davvero a tutti! Mi stupisco ancora a vedere in quanti siete ad aspettare il seguito!