Questa è una storia come tante, di quelle che capitano a tutti i bambini.
E’ la storia speciale di un’amicizia tra un bambino e un folletto di Babbo Natale. Come?
Nessuno di voi bambini conosce un folletto di Babbo Natale? Allora questa storia la dovete proprio ascoptare. Mettetevi comodi, seduti sulla vostra poltrona preferita che la storia sta per cominciare.
In una notte senza stelle e senza luna, sotto un albero senza luci, un folletto senza casa, piangeva.
«Perchè piangi?» gli chiese una vocina leggera leggera.
«Perchè ho perso la strada di casa.» rispose sconsolato il piccolo folletto «Ogni volta che un bambino cresce e non crede più nella magia, una stella si spegne e la strada verso casa diventa più difficile da seguire. Io vorrei tornare a casa dagli altri folletti, ma non ci sono stelle e mi sono perso. Tu chi sei? E come hai fatto a trovarmi?»
Già a chi apparteneva quella vocina? Era di un bambino, che chiameremo Martino, perchè la storia è vera, ma i veri nomi si sono persi nel tempo della memoria. Il folletto invece si chiama Gedeone, è un folletto di Babbo Natale.
«Io sono Martino, voglio mettere tante luci sopra questo albero. Così Babbo Natale mi trova e può esaudire il mio desiderio» disse il bambino «Vedi? Ho anche scritto la letterina» Gedeone si rattristò. Sarebbe stato compito suo consegnare le letterine a Babbo Natale. Ma aveva persol la strada, sarebbero restati li sia lui che la letterina.
Voleva essere sincero con il suo nuovo amico ma quando Martino mostrò pieno di orgoglio la sua letterina per Babbo Natale tutta stropicciata, e piena di disegni colorati perse il coraggio. Sorridendo disse: «E’ una lettera bellissima! Sicuramente Babbo Natale esaudirà i tuoi desideri.»
Martino era davvero felic e, quell’anno il desiderio che aveva espresso era proprio importante.
«Vuoi aiutarmi a decorare l’albero? Insieme lo faremo molto più bello.» Dicendo così Martino mostrò il carrettino che stava portando con sè. Era pieno di carta colorata, nastri, candele e campanelle. Martino aveva passato quasi tutto l’anno a raccogliere i tesori più belli per decorare il suo albero di Natale.
Ilbambino e il folletto iniziarono a ritagliare palline di carta colorata. Alcune, fatte con la carta luccicosa del regali di Natale dell’anno prima erano proprio splendenti «Queste le mettiamo in alto» propose il folletto Gedeone, «vicino alle candele così la loro luce attirerà sicuramente l’attenzione di Babbo Natale e delle sue renne.
Erano tanto assorbiti nel loro lavoro che Gedeone si era dimenticato di essere triste. Ormai non sentiva quasi più lanostalgia di casa. Aveva trovato un nuovo amico speciale. E le ore passate a lavorare con lui gli fecero dimenticare tutta la sua malinconia.
I nastri dorati scintillavano riflettendo la luce pallida della neve. Le campanelle mosse da una brezza leggera tintinnavano, infondendo nel cuore di entrambi tanta gioia.
In quella notte speciale di amicizia e desideri, le stelle ripresero piano piano a risplendere. Mancava poco all’alba quando esausti si sedettero sulla neve ad ammirare il loro albero di Natale tutto splendente. Fu in quel momento che i accorsero che le stelle erano tornate.
«Mi mancherai» disse Martino abbracciando il suo nuovo amico.
«Mi mancherai anche tu» disse Il folletto. Le lacrime stavano per tornare, ma questa volta erano lacrime di gioia. Grazie a Martino aveva ritrovato la strada di casa, e un nuovo indimenticabile amico.
Stava per partire, poi ricordandosi di una cosa importante «Dammi la tua lettera, la porto io a Babbo Natale» «Grazie ma non serve più. Il mio desiderio è stato già esaudito.»rispose Martino con un sorriso.
Con il carrettino in una mano, si girò e si aviò verso casa. Il suo cuore era gonfio di gioia per la bella avventura.
Per tanti tanti anni Martino e Gedeone si sono incontrati sotto l’albero. Martino con il suo carrettino e la sua lettera stropicciata in mano. Hanno riso e si sono divertiti al appendere palline di carta colorata sui rami sempre più alti dell’abete che li ha fatti incontrare.
Ma Martino piano piano è cresciuto, e si è dimenticato del suo amco folletto, del carrettino e delle palline di carta colorata. Ora Martino hauna famiglia è un papà e gli alberi di Natale li prepara con i suoi figli...
Un momento... ora che mi ci fai pensare... non è che Martino è proprio il tuo Papà? No, non chiederglielo non servirebbe, a volte gli adulti si dimenticano le cose più importanti.
Ma la prossima volta che camminerai in un campo in mezzo alla neve, prova a fermarti e a osservare attentamente, forse poco distante, potrai scorgere il cappello verde di Gedeone, che anno dopo anno torna sempre a trovare il suo più caro amico.
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